CINEMA:  ZULAWSKI, GILLIAM E DEREN TRA I GRANDI CHE HANNO INFLUENZATO “WINDOW” DI MARQUEZ TODESCHINI

 

“Window” è il nuovo cortometraggio di Diego Marquez Todeschini. L’opera può ritenersi il punto di svolta nel percorso professionale del cineasta venezuelano. In quanto, più che in altri lavori precedenti, dimostra di saper rappresentare efficacemente tematiche complesse in un lasso di tempo assai ristretto. Il lavoro si svolge in appena quattro minuti e descrive in maniera drammatica gli attimi successivi a un tentativo di suicidio. Il protagonista si ritrova ferito gravemente, in strada, dopo essersi gettato dalla finestra del suo appartamento. Cerca invano di rientrarvi, proprio dalla finestra, da cui pochi attimi prima aveva cercato di farla finita. Coloro che assistono alla scena non esprimono alcun tipo di compassione nei suoi confronti. Né cercano di aiutarlo. La condizione in cui si ritrova il protagonista si considera come una metafora che rimanda a una serie di problematiche cruciali, latenti e diffuse nella società contemporanea. Ci si riferisce in particolare all’indifferenza che si rivolge nei riguardi di chi porta con sé le conseguenze della depressione o della malattia mentale.

La valenza di questa produzione si rintraccia anche dal punto di vista eminentemente tecnico. Perché il regista evidenzia tutta la sua abilità nella meticolosa ricostruzione delle ambientazioni, rese appositamente decadenti e prive di qualsiasi tensione vitale. Lo spettatore in questo modo viene d’impatto trascinato nelle atmosfere angosciose entro cui si svolge la trama. Le scene si presentano rischiarate da una fonte di luce fredda, a tratti fluorescente. Per certi versi sembra si assista a una produzione cinematografica ottenuta con la pellicola Color Negative Film 5213 della Kodak. Di conseguenza non è rilevabile alcun colore che non sia il bianco e il nero, a parte il rosso, che per volontà dell’autore emerge soltanto nelle riprese in cui il protagonista è ferito e sanguinante. A proposito delle tecniche di ripresa si riscontra il ricorso a due tipologie di inquadratura. A parte la scena iniziale, dove la visione è dinamica, nelle restanti sequenze la storia si svolge mediante un punto di osservazione statico. Le lenti utilizzate dall’autore sono di diversa entità: 18 mm, 35 mm e 50 mm.

Le produzioni cinematografiche che hanno ispirato l’autore venezuelano nella realizzazione di “Window” sono sicuramente tre: “Possession” (1981), di Andrej Zulawski; “Brazil”(1985), di Terry Gilliam; “Meshes of the Afternoon” (1943), di Maya Deren. L’opera di Andrzej Zulawski è un dramma di carattere psicologico. Nel film si ripercorre la storia di una coppia alle prese con le conseguenze drammatiche di un divorzio, in un contesto storico, già di per sé problematico, nella Berlino divisa degli anni ’80. Gli interpreti sono Isabelle Adjani e Sam Neill. La pellicola si distingue per condurre lo spettatore all’interno di atmosfere inquietanti e fredde. Si ritengono questi sopratutto alcuni degli elementi iconografici che hanno influenzato Marquez per il suo “Window”.

Mentre il film di Terry Gilliam descrive in chiave satirica una società guidata da un regime totalitario e resa ancor più rigida da una burocrazia alquanto farraginosa. Anche in questa pellicola si rilevano una serie di peculiarità, sopratutto estetiche, riprese da Marquez nel suo “Window”. Ci si riferisce in particolare alla rappresentazione di un paesaggio artificiale e opprimente in cui si muovono i personaggi della storia. I quali, tuttavia, in determinati frangenti vengono fatti risaltare rispetto all’ambiente circostante, rendendolo meno prevalente nelle inquadrature. Questa tecnica in particolare viene ripresa in “Window” in maniera più leggera. Ci si riferisce a quando si passa dal tentato suicidio, in cui la macchina da presa è dinamica, alle fasi successiva, dove invece l’inquadratura diventa asettica e ferma.

Infine, il lavoro cinematografico di Maya Deren, si ritiene uno dei primi esperimenti in cui si riesce a riportare il linguaggio surrealista in ambito cinematografico. Si tratta inoltre della prima opera filmografica in cui si rappresenta il malessere mentale e il disturbo psicologico senza ricorrere al dialogo. In assenza delle sperimentazioni avanguardiste compiute dalla Deren si può affermare che che non si sarebbe potuti arrivare a far diventare anche il cinema una dimensione entro cui manifestare l’essenza creativa dell’arte. Nello specifico di “Window” di Marquez sono diversi i richiami a “Meshes of the Afternoon” dell’illustre cineasta statunitense.

ll protagonista del cortometraggio è l’attore italiano Thomas Camorani, nato nel 2000 a Faenza. Camorani può già vantare alle sue spalle due esperienze notevoli in ambito cinematografico, dapprima in un film e in seguito in una serie Netflix: “Sotto il sole di Riccione” e “Summertime”. Il suo ultimo cortometraggio “Blu Come i Tuoi Occhi”, dopo aver partecipato a numerosi Festival è stato premiato per ben 9 volte.

Hanno partecipato alla realizzazione del cortometraggio: Manuela Todeschini, Producer; Elisabeth Staak, Director of Photography; Joris Dragoman, Assistant Camera; Lena Weißmüller, Assistant Director; Alfredo La Corte, Gaffer; Sebastian Jimenez, Grip; Nina Oswald, Art Direction; Ruby Oswald, Art Direction; Sara Cabezas, Make-Up & Hair; Mariana Necol, Poster Design.

Diego Marquez Todeschini è un cineasta nato nel 1995 a Caracas, in Venezuela. Le sue discendenze risalgono a migranti di seconda generazione giunti nel territorio venezuelano dall’Italia e dal Portogallo. La sua inclinazione nei confronti della cinematografia si manifesta fin da subito, tanto che i suoi primi passi in questa dimensione si compiono addirittura all’età di sei anni.

Nel 2011 il regista decide di lasciare Caracas, dopo aver preso coscienza dell’impossibilità di emergere dal punto di vista professionale e di conseguire la sua piena realizzazione. Gli Stati Uniti, in particolare la città di New York, divengono il luogo prescelto dove risiedere e imprimere una svolta radicale alla propria esistenza. Nella città americana, presso la Rabbit Content, ha l’opportunità di completare un percorso di formazione professionale nell’ambito della cinematografia e di terminare anche gli studi canonici superiori, alla Millbrook School. L’affinamento delle competenze nell’esecuzione delle arti visive trovano ulteriore perfezionamento in seguito, presso il Bard College, dove si laurea in Cinema, ricevendo oltretutto un’adeguata istruzione anche in altri campi del sapere. Durante gli anni del College ha l’opportunità di stringere delle relazioni professionali con noti cineasti e studiosi di cinema, acquisendo nuove conoscenze da poter convogliare nella pratica artistica. Si ricordano, a tal proposito, le figure di Kelly Reichardt, Charles Burnett e Richard Suchenski.

Diego Marquez Todeschini nel 2019 si trasferisce in Italia, precisamente a Verona, mutando decisamente le prospettive entro cui esprimere la propria vita professionale. Nel 2021 si distingue per la realizzazione del cortometraggio intitolato “Savages!”, il cui protagonista è l’attore dominicano Andres Castillo. Questo lavoro gli permette di raggiungere i primi successi, tra cui l’aggiudicazione di un premio come migliore regista rilasciato dal London International Monthly Film Festival. Nel medesimo anno scrive un testo di approfondimento, in ambito letterario e cinematografico, con cui opera un’analisi accurata della recitazione di Timothy Dalton nella sua interpretazione di James Bond. In seguito il cineasta venezuelano contribuisce, attraverso la realizzazione di una serie di interviste nei riguardi di diverse figure celebri del mondo cinematografico, come Lynne Ramsay, Isabelle Huppert e Pere Portabella, a portare a compimento “Film Secession”, di Richard Suchenski.

Nel 2022 diviene autore per la prima volta di un cortometraggio in lingua italiana, intitolato “Lights Off, che vede la partecipazione degli attori Gianmarco Vettori e Klaudia Pepa. Il lavoro viene accolto in maniera favorevole da parte della critica e riscuote un significativo gradimento anche presso numerosi festival cinematografici.

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