Gianni Sallustro dal Teatro al Cinema, un talento immenso.

Gianni Sallustro

Intervista all’attore Gianni Sallustro

Gianni Sallustro, nato a San Giuseppe Vesuviano (NA), 30.07.1971, laureato in Scienze Pedagogiche, pluri-diplomato attore, mimo, regista, doppiatore, maestro internazionale di Commedia dell’Arte è Direttore Artistico dell’Accademia Vesuviana del Teatro e Cinema dalla sua fondazione (2007). Annovera nel proprio curriculum artistico molteplici esperienze cinematografiche e televisive, in particolare in fiction di successo targate Rai e Mediaset come “La squadra”,” Un posto al sole “, “Carabinieri e Sette Vite”, e la conquista di numerosi premi, sia per l’interpretazione che per la regia. Innumerevoli sono le sue partecipazioni, sia come interprete che come regista, agli allestimenti di opere dei più grandi autori del teatro moderno e contemporaneo. Tra i migliori allievi formatisi alla scuola di Michele Del Grosso, uno dei padri nobili dell’avanguardia teatrale partenopea, ne tiene in vita le sue opere, nel cuore del centro storico di Napoli, nel glorioso TIN-Teatro Instabile Napoli “Michele Del Grosso”, ulteriore sede operativa dell’Accademia Vesuviana del Teatro e Cinema -la cui sede principale è ad Ottaviano (Na).

Per il Cinema ricordiamo: – “Una giornata di Maggio” di Lello Esposito – “Caravaggio mette in scena Caravaggio” film dossier di Michele Del Grosso “Prove d’autore “di Antonio Capuano – “Le voci di Napoli “di Gianni Sallustro – “Irreality” di Salvatore Scarico – “La basilica di Nola” film dossier “Ricordi in bianco e nero”, regia degli allievi dell’Accademia -“Mind Warp” di Lucrezio Catapano “L’eredità” di Raffaele Ceriello -“Il peso esatto del vuoto” di Vincenzo Pirozzi.

Per il Teatro ricordiamo: “L’uomo, la bestia e la virtù” di L. Pirandello ,regia Giampiero Notarangelo -“Natale in casa Cupiello” di E. De Filippo, regia di Marco Esposito -“Processo a Giovanna d’Arco “di Brecht, regia di Guglielmo Guidi -“La giara” di L. Pirandello, regia Ernesto Del Giudice -“Compagnia Medebach” di Carlo Goldoni, regia di Mariacristina De Miranda -“L’importanza di chiamarsi Ernest” di O.Wilde, regia di Marcello Cotugno -“Il Matrimonio di Pulcinella” di Bruno Leone, regia di Annamaria Russolillo -“L’innesto”di Pirandello, regia di Guglielmo Guidi -“Il capitan Fracassa “di Gautier, regia di Ferdinando Pisacane -“Il ritratto di Elsa Greer” di Agata Cristhie, regia di Ciro Damiani -“Limerick” di Baino,regia di Raffaele Rizzo -“Francesca e Nunziata”di Maria Orsini Natale, regia Maria Orsini Natale -“Il vico”di Raffaele Viviani, regia di Michele Del Grosso -“Razzullo e Sarchiapone sotto il tendone “di Annibale Ruccello, regia di Michele Del Grosso -“Madre Courage “di Brecht, regia di Michele Del Grosso -“La mandragola” di N. Machiavelli, regia di Gianmarco Cesareo -“Caravaggio mette in scena Caravaggio , regia Michele del Grosso -“Na sceneggiata” di Nicola Fano, regia di Antonio Calenda -“Avanti il prossimo” di Dario Fo, regia di Antonio Fava -“Sei prime scene “ di Manlio Santanelli, regia di Michele Del Grosso -“La Commedia dell’Arte” di Dario Fo e Franca Rame, regia di Antonio Fava -“La notte del mito: l’Odissea” regia di Mario Aterrano -“Nozze di sangue” di G. Lorca , regia di G. Cesareo -“Prove d’autore “di Pinter, regia di Antonio Capuano -“La moglie ebrea “ di Brecht, regia di Michele Del Grosso -“Il merlo”festival del Portogallo, regia di Raffaele Rizzo -“Pina Bausch” regia di Peppe Sollazzo -“Yo soy Maria” regia di Filippo Zigante -“Pierino e il lupo” regia di Filippo Zigante -“Ascoltatemi “ regia di Gemma Tisci -“Rumori fuori scena “di Michael Freyn, regia di Gianni Sallustro -“Lo magnifico Cunto “ di Basile , regia di Gianni Sallustro -“Il berretto a sonagli” di Pirandello, regia di Gianni Sallustro -Il medico dei pazzi” di Scarpetta, regia di Gianni Sallustro -“Una valigia piena di guai” di Frayn , regia di Mariasole Sodano -“Chi dice uomo dice danno” di Moliere , regia di Gianni Sallustro -“La locandiera” di Goldoni , regia di Gianni Sallustro -“Un invito a palazzo” di M. N. Tarantino, regia di Gianni Sallustro -“La gatta Cenerentola… assassina per amore”, regia di Michele Del Grosso -“Non ti pago” di E. De Filippo, regia di Gianni Sallustro

Gianni ci parli del tuo amore per il teatro?

Fin da piccolo ho amato il teatro e il cinema, non seguivo il calcio come i miei coetanei e già allora creavo dei personaggi, dei “me alternativi”, che mi hanno permesso di consolidare, nel tempo la mia identità reale. Sono stato fortunato nell’aver avuto dei bravi insegnanti che hanno riconosciuto in me questa naturale inclinazione e mi hanno indirizzato verso la via giusta. La passione per la recitazione e la costanza mi hanno formato, fino ad essere quello che oggi posso affermare con grande soddisfazione. Non è stato facile realizzare questo mio sogno nel luogo in cui vivo, soprattutto negli anni 70’, dove venivo considerato” strano e perdente”, ero visto come “quello che fa le recite”; per me, oggi è anche un riscatto l’aver dimostrato che, attraverso la determinazione e lo studio, si possono realizzare i propri sogni e arrivare alla meta ambita.

Ci puoi parlare dei tuoi incontri con personaggi del mondo del teatro che hanno lasciato in te un ricordo particolare?

Ho incontrato tanti personaggi carismatici, tra i quali Massimo Ranieri, Michele Placido, Gabriele Lavia, Antonio Calenda, Antonio Capuano, lo straordinario Roberto De Simone e poi il grande Antonio Fava con il quale la commedia dell’arte. Nel 2000 conobbi il grande Dario Fo, premio Nobel per la letteratura nel 1997, che diede una svolta alla mia vita professionale e privata, per il suo essere un artista poliedrico che ha dedicato tutta la vita all’arte della recitazione senza mai rinunciare alle sue ideologie, posso dire che il mio incontro con lui portò la realizzazione del mio sogno. Un altro straordinario personaggio è Michele Del Grosso, un regista geniale e ruvido, difficile, ma dalla grande umanità; abbiamo lavorato insieme per più di vent’anni e sono stati tanti i progetti realizzati insieme. Tanti i momenti di studio e le ore interminabili di lettura che ci hanno arricchito entrambi!

Ci parli dell’Accademia Vesuviana del Teatro e del Cinema?

Sì, nasce nel 2007 ad Ottaviano, il mio paese natio, con l’intenzione di proporre un’offerta didattica a bambini, ragazzi ed adulti affinché potessero affrontare con serietà il discorso della recitazione, anche come momento di aggregazione, di socializzazione. Nella nostra Accademia si studiano recitazione teatrale e cinematografica, dizione, storia del cinema, storia del teatro, attività circense, mimo corporeo, speakeraggio, doppiaggio, regia, canto, danza. I nostri insegnanti, tutti personaggi di alto spessore, tra cui Massimiliano Rossi e Luca Gatta, entrambi attori, e il regista e autore Raffaele Ceriello, Marcello Radano per la storia del cinema e teatro, e poi Orazio De Rosa, Paola Romano per il teatro di figura, Umberto D’Auria.
La nostra Accademia è molto esigente, e pretendiamo che i nostri allievi si impegnino molto nello studio.

Con gli anni abbiamo raggiunto l’obiettivo che mi ero proposto, quello di rendere l’Accademia non solo un luogo di formazione attoriale ma anche un luogo di produzione, sia teatrale che cinematografica ; per questo motivo ho fondato, insieme all’architetto Marcello Radano, la Talentum Production, con la quale abbiamo prodotto numerosi spettacoli e lavori cinematografici ,come ad esempio, il film “Ricordi in bianco e nero” scritto dalla giornalista e scrittrice Gemma Tisci e il film “L’Eredità”, scritto e diretto da Raffaele Ceriello, con protagonisti come Massimiliano Rossi, Luciana De Falco, Laura Borrelli, Nicla Tirozzi ed io.

So che avete avuto anche dei riconoscimenti importanti.

Sì, abbiamo ricevuto il premio miglior opera nel 2017 al ‘FringeHart’ con ‘Le felicissime peripezie amorose di Pullecenella Citrullo’, premio miglior attrice al FringeHart 2017, premio – attestato di benemerenza per la legalità rilasciato all’Accademia Vesuviana del Teatro e Cinema nel 2012 dalla Polizia di Stato, medaglia aurata ricevuta dalla Norman Academy, vincitori a due edizioni del festival Pulcinellamente, vincitori per ben due volte del premio giornalistico Carmine Scianguetta e poi l’inserimento nel 2015 dell’Accademia nella biblioteca digitale sulla camorra e cultura della legalità dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Abbiamo poi realizzato un altro film dal titolo “Ricordi in bianco e nero” di Gemma Tisci, nel quale interpreto Raffaele Cutolo; il film è stato diretto dagli allievi dell’Accademia e ha già vinto il premio Best Social short al Vesuviusinternationalfestfilm.

E del premio Talentum?

È il nostro fiore all’occhiello, arrivato alla quinta edizione, voluto da me in collaborazione con la giornalista e attrice Roberta D’Agostino. Scopo del premio, suddiviso nelle categorie spettacolo, medicina, sport, sociale, giornalismo, cultura e giovani, è quello di dare visibilità e rilievo, nonché supporto alle tante eccellenze del nostro territorio.

Quanto è importante per te la formazione e quindi lo studio nella tua carriera artistica?

Credo sia imprescindibile dalla carriera artistica! Il compito dell’artista è mettersi in gioco a trecentosessanta gradi, osservare il mondo da prospettive diverse e studiare, dalla poesia alla letteratura, dalla storia dell’arte al tenersi informato su tutto; da poco ho completato un master universitario sulla pedagogia teatrale e adesso e ho completato a un nuovo percorso universitario in Scienze dell’Educazione e della Formazione. Attualmente sto approfondendo delle tecniche innovative per l’interpretazione cinematografica.

Ci parli di “Caravaggio “e di “Mater camorra”? 

Sono due spettacoli realizzati a partire dal 2002 con Michele Del Grosso, e con la Talentum Production di Marcello Rada, abbiamo allestito presso il teatro Instabile di Napoli.

“Mater camorra e i suoi figli” è una trasposizione e trascrizione in napoletano di” Madre coraggio ed i suoi figli” di Bertolt Brecht, realizzato da me e dall’attrice Nicla Tirozzi : un lavoro drammatico, duro, dedicato a tutte le vittime innocenti della malavita organizzata. Invece “Caravaggio mette in scena Caravaggio”, messo in scena nel 2005 e interpretato da me, è uno spettacolo che rappresenta gli eventi artistici ed umani di Caravaggio lungo l’arco del periodo romano e napoletano.

So che in questo periodo sei molto impegnato professionalmente.

Vero, proprio in questi giorni ho completato le riprese di un film girato interamente a Napoli dal titolo “Il peso esatto del vuoto” con la regia di Pirozzi, e dove sono tra i protagonisti insieme a Cristina Donadio e Peppe Servillo; tra l’altro sono finalista in vari festival italiani con due cortometraggi a cui tengo tantissimo: “Ricordi in bianco e nero “e “L’Eredità “, quest’ultimo ha già raccolto tantissimi premi e riconoscimenti. Per la quinta edizione di “Talentum-Il premio delle Eccellenze”, con la giornalista Roberta D’Agostino, abbiamo organizzato anche un concorso di “Monologhi e colori “che sta avendo un grande riscontro.

Quali sono i suoi progetti futuri?

Sicuramente continuerà il mio impegno come docente, regista e direttore artistico dell’Accademia Vesuviana del Teatro e Cinema; e poi, la realizzazione di alcun radiodramma e la messa in scena di vari spettacoli teatrali che debutteranno al Teatro Instabile Napoli “Michele Del Grosso “(nuova sede operativa della stessa Accademia Vesuviana del Teatro e Cinema) e al Teatro Sannazzaro. Porterò avanti la mia collaborazione con Piero Chiambretti, per la realizzazione di video- poesie da me interpretate; si tratta di un progetto che mi vede impegnato nella interpretazione di poesie scritte da Felicita Chiambretti, scomparsa per Covid nel marzo del 2020. Per il 2021 e 2022 poi ci saranno due progetti cinematografici molto importanti di cui non posso, per il momento, dire niente; e in più sarò impegnato nella promozione e presentazione del film “Il peso esatto del vuoto”.

Maria Filomena Cirillo

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