Coronavirus, la Regione Lazio paga gli anticipi ma di mascherine ne arrivano ancora troppo poche. I fornitori? Venditori di lampade, profumerie, editori di gossip , ristoratori e noleggiatori d’auto.

Coronavirus, la Regione Lazio paga gli anticipi ma di mascherine ne arrivano ancora troppo poche. I fornitori? Venditori di lampade, profumerie, editori di gossip , ristoratori e noleggiatori d’auto. 
L’agenzia regionale ha previsto una spesa che, solo per i dispositivi di protezione individuale facciali, si aggira intorno ai 94 milioni per circa 36 milioni di pezzi. Aggiungendo guanti, occhialini, tute, ventilatori e letti per le terapie intensive, il conto arriva a 133 milioni. La Regione: “Tutti hanno iniziato, non ci sono truffe”
“La prossima volta ce vieni te all’una de notte a aspettà gli aerei invisibili”. A leggerla così, la nota vocale del volontario di
protezione civile al suo dirigente sa di insubordinazione
. Ma è solo un amaro sfogo all’ennesima beffa. Il volo cargo atteso la notte di Pasquetta Fiumicino non è mai arrivato. Non è il primo, tutto lascia pensare che non sarà l’ultimo. Avrebbe dovuto contenere l’ennesimo carico inesistente di mascherine, fra cui le tanto ambite Ffp2 Ffp3 che la Regione Lazio
 ha commissionato a società di tutti i tipi. Ricevendone fin qui poche, pochissime. E quasi tutte chirurgiche, come noto poco adatte a soddisfare le esigenze degli operatori sanitari. Venditori di lampade a led, profumerie, un editore di gossip, un ristoratore , un portale di articoli di cancelleria, società anonime svizzere e perfino una società con sede nelle Isole Cayman inserita nel rapporto degli Offshore Leaks (stesso filone dei Panama Papers). Fra loro anche  Angelo Aleksic, l’editore rampante che avrebbe voluto scalare la Mondadori e Gerry Scarpone, ristoratore milanese.. Sono questi alcuni dei fornitori cui si è rivolto il capo dell’agenzia protezione civile regionale,
Carmelo Tulumello, nel tentativo di accaparrarsi almeno 36 milioni di mascherine da distribuire presso i presidi sanitari del Lazio.
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 milioni di mascherine – per una commessa da 13 milioni di euro – sono state chieste alla Internazionale Bio Life srl, società pugliese che si occupa di prodotti omeopatici. Altre 3 milioni di dispositivi sono stati commissionati rispettivamente alla Pio Macarra srl, società dei Castelli romani che si occupa di prodotti edili, e alla Igoffice srl, negozio online di articoli di cancelleria , infine anche Gerry Scarpone, imprenditore napoletano di adozione milanese si è buttato nel settore nonostante si occupi di ristorazione e noleggio auto. Dai documenti contabili della Protezione civile del Lazio – che ilfattoquotidiano.it ha potuto consultare – emerge che fra tutte queste aziende, solo la Servimed srl – fra le poche presenti nelle liste dei fornitori Consip – ha portato a termine le proprieconsegne (circa 2,4 milioni di mascherine, sebbene chirurgiche) e le sue fatturesono state regolarmente saldate.
La Regione spiega: “Tutti hanno iniziato le consegne, no truffe. I prezzi migliori” – Ma cosa sta accadendo? Le mascherine arrivano o no? Come mai questi ritardi? La Regione Lazio resta ottimista. “Non c’è un fornitore che non abbia iniziato le consegne – spiegano dall’ufficio stampa – la prima cosa da chiarire è che non ci sono truffe. Abbiamo controllato i documenti, fatto le verifiche sulle filiere. Il materiale esiste e arriverà. Sono agli atti formali comunicazioni dell’ambasciata cinese circa cambi di regolamentazione nelle esportazioni. I ritardi sono dovuti alle difficoltà di approvvigionamento, non riguardano solo noi”. Come sono stati selezionati i fornitori? “Alcuni li abbiamo contattati noi, molti ci hanno contattato loro. Il nostro obiettivo e avere le mascherine. Per questo non abbiamo revocato l’incarico a chi è in ritardo: ci serve il materiale”. Sui prezzi c’è stato un controllo? “C’è stata una verifica attenta. Alcune aziende ci avevano chiesto anche un acconto del 100%, il 50% è stato un buon punto d’incontro. ”. Per la Regione è “una polemica politica inesistente”. Il centrodestra non si accontenta e spinge. Chiara Colosimo (Fratelli d’Italia) e Laura Corrotti (Lega) hanno presentato diverse interrogazioni, Sergio Pirozzi ha chiesto e ottenuto la convocazione di Tulumello, Zingaretti e dell’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, nella commissione specifica, lunedì alle 14. “Rendeteci partecipi della gestione dell’emergenza”, afferma l’ex sindaco di Amatrice.
mascherine covid
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